Affari
10 min read

Che significa tasso di interesse negativo e come influisce sulla vostra attività?

Nel 2023, mentre la Banca centrale europea aumenta i suoi tassi d’interesse target, il tasso d’interesse negativo potrebbe sembrare una realtà lontana. Ma fino a poco fa era ancora considerato perfettamente normale. Scopri tutto ciò che c’è da sapere sulla politica di tassi d’interesse negativi (negative interest rate policy, NIRP) e su come la tua azienda può evitare di perdere denaro nel caso in cui l’epoca del tassi d’interesse negativi dovesse tornare.

Ella-Roosa Koivupuroil
cosa significa tassi di interesse negativi

Che cos’è un tasso d’interesse negativo?

Partiamo dalle basi del credito. Quando si richiede un prestito, si diventa debitori e si pagano gli interessi al creditore. Mettiamo che la tua azienda abbia bisogno di un prestito per fare un acquisto importante. Sul denaro ricevuto, l’azienda dovrà pagare gli interessi. Si può pensare agli interessi come al prezzo del prestito.

Ma quando i tassi d’interesse sono negativi, questo principio si inverte.

Spesso le banche pagano gli interessi per il denaro depositato sui suoi conti. Infatti, quando si deposita del denaro sul proprio conto, si sta praticamente prestando il denaro alla propria banca. Il denaro sul conto maturerà interessi, così da guadagnare qualcosa in più sui risparmi depositati.

Ma questo non avviene nel caso dei tassi d’interesse negativi. Quando i tassi d’interesse sono negativi, la banca non pagherà alcun interesse. Al contrario: potrebbe essere necessario pagare la banca affinché tenga il tuo denaro.

Che cos’è la NIRP?

NIRP è un acronimo inglese che sta per Negative Interest Rate Policy, ovvero politica di tassi d’interesse negativi. È uno degli strumenti monetari di cui può servirsi una banca centrale. Quando una banca centrale imposta il proprio tasso d’interesse target sotto lo zero, sta applicando la NIRP.

Come funziona la NIRP?

Quando una banca centrale abbassa il proprio tasso d’interesse target al di sotto dello zero, significa che un istituto finanziario, come una banca commerciale, che vuole depositare fondi nella banca centrale ora deve pagarci sopra gli interessi. Nonostante esistano altre opzioni di stock di capitale, depositare il denaro nella banca centrale resta la soluzione più sicura e conveniente per gli istituti finanziari.
La NIRP potrebbe sembrare una politica lucrativa pensata dalla banca centrale solo per guadagnare, ma non è così. Con i tassi d’interesse negativi, la banca centrale mira a incoraggiare prestiti e crediti, spese e investimenti e, così, dare impulso all’economia. Generalmente, vediamo che la NIRP è applicata durante una recessione o periodi difficili dal punto di vista dell’economia.

Dopo la crisi finanziaria del 2008, molte banche centrali hanno attuato la NIRP per assicurarsi che il denaro circolasse nell’economia e non stesse fermo sui conti bancari.

I tassi di interesse negativi si trasferiscono ai depositi delle imprese

Quando una banca centrale abbassa il proprio tasso d’interesse, questo si ripercuote sulle banche locali. 

Alla fine, in teoria, i privati e le imprese pagheranno interessi alle loro banche per tenere il denaro nei loro conti privati o aziendali. Ma secondo questo articolo del 2020 del Bollettino economico della BCE, le banche retail sono riluttanti ad applicare interessi negativi ai loro clienti privati. 

Comunque sia, i clienti aziendali sono un caso a parte. Molte banche, infatti, hanno trasferito il tasso d’interesse negativo ai propri clienti aziendali.

NIRP a livello internazionale e in Italia 

La politica dei tassi d’interesse negativi è una misura monetaria drastica. Dopo la crisi finanziaria del 2008, molte banche centrali in Europa hanno attuato la NIRP nel tentativo di stimolare l’economia. E non è stato così solo in Europa. Anche la Banca centrale giapponese ha abbassato il tasso d’interesse. In molte parti del mondo, anche se i tassi non erano negativi, sono arrivati a zero o poco più. 

Per molto tempo, la Banca centrale europea (BCE) ha mantenuto bassi i tassi d’interesse. Dal 2014 al 2022, il tasso d’interesse della BCE per i depositi era negativo. 

Il tasso della BCE si riflette sul mercato italiano, poiché la Banca d’Italia segue i tassi target della BCE.  

Ora, nel 2023, i tassi d’interesse sono tornati a cifre positive, con la BCE che cerca di controllare l’inflazione. I tassi d’interesse target della Banca centrale europea sono disponibili qui.

Qual è il tasso d’interesse in Italia nel 2023? 

L’Italia è parte dell’Eurozona, pertanto, segue i tassi target della BCE.

La Banca d’Italia ha aumentato il tasso d’interesse base rapidamente nel 2022 e nel 2023, andando dal -0,88% all’attuale 1,62% al momento in cui è stato scritto questo articolo, a inizio 2023.

Pro e contro: che beneficia dei tassi d’interesse negativi e chi ci perde? 

Quando i tassi d’interesse sono negativi, di solito significa che anche gli interessi sui crediti sono bassi. I tassi d’interesse negativi sono vantaggiosi per i creditori, poiché il costo dei prestiti è più conveniente. 

Dall’altro lato, un interesse negativo è dannoso per le persone e le aziende che tengono ingenti somme di denaro sui propri conti bancari.

È stato espresso il timore che i tassi d’interesse negativi possano danneggiare la redditività delle banche. Le banche non sono disposte (o non possono, a causa di ostacoli legislativi) a trasferire il tasso di interesse negativo ai loro clienti, ma devono comunque pagare un interesse negativo alla banca centrale.

Un’azienda potrebbe essere costretta a pagare un interesse negativo per un saldo di solo 1€. 

Fino a poco fa, i tassi d’interesse negativi erano piuttosto normali. Non implicavano necessariamente che una banca addebitasse gli interessi sui depositi, ma a differenza degli anni precedenti, non avrebbe neanche pagato gli interessi sul denaro depositato.
Ma non era insolito che le banche applicassero un interesse negativo ai clienti aziendali.
Secondo il già citato articolo della BCE, era “un fenomeno relativamente diffuso” che i tassi di interesse negativi venissero trasferiti ai depositi delle imprese. Il documento del 2022 della Bundesbank tedesca indicava che  fino a circa il 50% dei depositi delle imprese tedesche remunerasse interessi negativi. Un numero più alto rispetto alla media europea. 

Nel 2021, in Germania, anche la soglia per l’addebito dell’interesse negativo si stava abbassando. Prima l’interesse negativo veniva addebitato solo per depositi di più di 250.000 euro. Ma molte banche hanno abbassato il limite a 25.000 euro o anche meno. Con alcune banche, l’interesse negativo è stato addebitato perfino a partire dal primo euro.

Ecco gli effetti che i tassi d’interesse negativi possono avere sulle aziende

Se è vero che i tassi d’interesse in Europa ora sono sopra lo zero, non si può certo prevedere come saranno in futuro. 

Se i tassi d’interesse tornano a essere negativi e si depositano grandi somme di denaro sul proprio conto aziendale, l’azienda si ritroverà con meno capitale semplicemente lasciando i soldi sul conto. Oltre all’interesse, si pagano i soliti costi di gestione del conto e le commissioni.

Come calcolare un tasso d’interesse negativo

È semplice calcolare quanto denaro si può perdere se si supera la soglia della banca per l’addebito dell’interesse negativo.

💡 Esempio 

Mettiamo che il saldo del conto sia di 100.000 euro. La banca addebita un interesse negativo dello 0,5%. Si può calcolare il costo mensile come segue:

(100.000 x 0,005) / 360 x 30 = 41,67

Secondo questo calcolo, si perderanno 41,67 euro al mese e dai 100.000 euro iniziali, ne resteranno solo 99.958,33.

Come evitare di perdere denaro a causa dell’interesse negativo

Anzitutto, in questo momento, nel 2023, non c’è da preoccuparsi. Il mondo è imprevedibile, ma ora il livello degli interessi in Europa è il più alto degli ultimi dieci anni. 

Tuttavia, in generale, quando i tassi d’interesse vanno sotto lo zero, non si deve semplicemente accettare questa perdita di denaro. Esistono dei modi per evitare il costo dell’interesse negativo. 

Trovare un’altra banca

Per prima cosa, si può passare a una banca che non addebita l’interesse negativo. Anche quando i tassi d’interesse erano al minimo storico, molte banche non addebitavano l’interesse ai clienti aziendali.

Provare un conto deposito

È possibile anche trasferire le proprie riserve su un conto deposito. Si tratta di un conto che solitamente paga un interesse più alto rispetto a un conto corrente o di risparmio. Quando i tassi d’interesse sono bassi, anche da un conto deposito non si otterranno rendimenti elevati. Ma almeno non si dovrà pagare l’interesse negativo. 

Un conto deposito non dovrebbe essere una soluzione permanente per grandi somme. Quando i tassi d’interesse sono bassi, il deposito diminuirà gradualmente per via dell’inflazione. Pertanto, è meglio suddividere grandi somme tra banche diverse, o investire parte del denaro. 

Mantieni il tuo denaro in movimento con le carte di credito aziendali Pliant

Un altro modo per evitare, o almeno ridurre, l’interesse negativo, è quello di utilizzare le carte di credito aziendali Pliant.

Con una carta di credito aziendale, si effettuano pagamenti rapidamente, invece di fare acquisti su fattura con un pagamento a lungo termine. Inoltre, con una carta di credito Pliant, si può scegliere se si vuole pagare il conto della carta mensilmente, settimanalmente o perfino giornalmente.

Così, risparmi denaro grazie a pagamenti più veloci, che riducono il capitale sul tuo conto e di conseguenza, l’interesse da pagare. E come se non bastasse, in caso di spese elevate con carta di credito, puoi ottenere un vantaggioso cashback. Così, risparmi due volte. Doppi vantaggi.

💳 Vuoi saperne di più sulle carte di credito aziendali Pliant? Prenota una dimostrazione.

Ella-Roosa Koivupuro
Content Strategist

Articoli recenti